La pittura, quando su altissimo livello, è un dono del Cielo che ci apre l’orizzonte mentale. E’ una prospettiva sul futuro, sul pensiero futuro, sul sentire futuro. Prepara una nuova era, non perché è di moda essere “new age”, ma perché l’ha sempre fatto ed è la sua ragione di essere. Connette questo sguardo nel futuro con la bellezza delle forme e dei colori. Ci nutre l’anima, la nostra sete di capire, la nostra voglia di trasformare. Ciò che ancora solo pochi afferrano col pensiero, ciò che pochi praticano, cioè il lavoro mentale di osservare attentamente il dualismo del mondo materiale e di avvicinare i poli (tenebre/luce; andare/venire; pesantezza/leggerezza), è la grande tematica di Giovanna Pieralisi.
Il dualismo fra spiritualità e materialismo, fra una Consapevolezza Assoluta e la sua espressione nella Natura Cosmica, (che in sé è una manifestazione del Divino), porta Giovanna a questa grande Energia che in India viene chiamata Prakriti, la prima emanazione dal Regno dello Spirito. Prakriti, da un oceano infinito, crea le forme, dà i nomi, li lascia esistere per un certo periodo e poi li dissolve nelle parti elementari, i tre gunas: Sattva, Rajas, Tamas. I quadri di Giovanna Pieralisi rispecchiano fedelmente questo processo della creazione e della dissoluzione.
Vivendo come esseri umani nella Grande Natura, essendo noi stessi parte di questa Grande Natura, partecipiamo nel processo della Creazione e della Dissoluzione. La nostra vita stessa è un atto di creazione. Ma è anche dissoluzione: le cose vecchie, i diversi stadi della vita, conoscenze non più utili, amicizie non più adeguate: tutto viene abbandonato per fare spazio ad altre creazioni.
Su un livello molto sofisticato si tende ad unire le grandi polarità, farle emergere in un Tutt’Uno, in una consapevolezza che abbraccia i poli quanto la loro fusione. Così nascono quadri che ci parlano della fusione fra Conscio e Subconscio, fra quotidianità ed il mondo magico dei sogni, fra lacrime e gioie, fra paure e fiducia, fra vita e morte, fra uomo e donna, il Tutto ed il Nulla, fra la prigionia nella materia e la liberazione da essa (nel quadro “Guardiani”), fra la perfezione e la seguente dissoluzione della perfezione.
Nulla hanno a che vedere questi quadri con il semplice gusto di ornare un muro, di contribuire ad un ambiente sereno. Ci invitano invece a studiarli come oggetti di meditazione per rivelare il loro messaggio, chiaro nel grande, enigmatico nel dettaglio.
Di Usha Piscini